Pratiche edilizie (CILA, SCIA, PdC, Agibilità)
L’avvio di pratiche edilizie è richiesto sia per nuova costruzione che per modifiche ad edifici esistenti. Scopri le tipologie e quale avviare per ogni intervento.
L’edificazione di un nuovo fabbricato, così come l’esecuzione di lavori edili di minore entità, richiede l’avvio di una pratica edilizia.
La legislazione sulle pratiche edilizie è complessa e stratificata, con differenze che vanno non solo da regione a regione, ma anche da comune a comune, oltre ai vincoli paesaggistici imposti dalla Sovrintendenza.
Cos’è una pratica edilizia
Nel linguaggio burocratico, per “pratica” si intende la documentazione e il procedimento relativi ad una determinata questione. La pratica edilizia rappresenta l’insieme di documentazioni, i permessi e il procedimento ad essi correlati per l’avvio di costruzioni, demolizioni o modifiche a un immobile. A seconda della tipologia di intervento, infatti, è opportuno iniziare una diversa pratica edilizia con una propria procedura di istanza, tempi e costi.
Elenco delle pratiche edilizie
In relazione al tipo di attività edilizia, la normativa stabilisce un elenco dettagliato di titoli abilitativi, redatti dai professionisti e presentati al comune di competenza.
Il decreto legislativo 222/2016 (decreto SCIA 2) rappresenta l’ultimo aggiornamento in materia e semplifica il panorama normativo dei procedimenti da seguire per la realizzazione delle pratiche edilizie.
Tale decreto apporta modifiche al D.P.R. 380/2001 testo unico edilizia, identificando 5 procedure edilizie principali:
Attività di edilizia libera;
CILA: comunicazione di inizio lavori asseverata;
SCIA: segnalazione certificata di inizio attività;
SCIA alternativa al permesso di costruire (SUPERSCIA);
PdC: permesso di costruire.
Il nostro Studio Tecnico si occupa di tutte queste pratiche, non esitarci a contattarci per ricevere maggiori informazioni.